I giardini della Riviera sono sempre stati famosi per le loro rose rampicanti, e questo é particolamente vero per La Mortola. Thomas Hanbury fu il primo ad introdurrere dalla Cina in Europa la Rosa banksiae “Lutescens” e ancora oggi nei Giardini Hanbury, vi sono splendidi cespugli di questa bella cultivar. Le loro infiorescenze semplici color giallo ed i frutti turchesi fanno di questa una delle piú belle del gruppo Banksiae. Tuttavia é la meno coltivata non solo qui nella riviera ma ovunque nel mondo. La forma a corolle doppie, R. Banksiae “Lutea” é popolare in certi climi per la sua maggior resistenza al freddo. Essa é l’unica che io riesco a coltivare a Londra e per molti anni sui muraglioni del castello di Chillon sul lago di Ginevra cresceva un famoso vecchio esemplare. I Giardini Hanbury posseggono le 2 forme di fiori bianchi, la Rosa banksiae var banksiae che profuma di violetta e quella a corolla semplice conosciuto come “Normalis” che in verita é una selezione della specie, scelta perché é quasi priva di spina. Nella Cina subtropicale si possono notare varie specie di R. Banksiae selezionate per formare siepi da utilizzarsi lungo i bordi dei campi e queste sono assai spinose per ‘contenere’ gli animali allevati. Il loro fogliame e sempreverde e assai diverso da tutte le altre rose e gli stupendi tronchi contorti dei vecchi esemplari sono altre buone ragioni per coltivare questi utili rampicanti che ben tollerano estati calde con lunghi periodi di siccitá. Essi sono proprio caratteristici del clima Mediterraneo. Una delle ragioni per cui le rose banksiae sono state così popolari nei grandi giardini della Riviera é per la loro precocitá di fioritura. A volte giá iniziano a fiorire in febbraio, deliziando i proprietari del nord Europa. Non vi era motivo di coltivare le Wichuriana e le Multiflora poiché fiorivano dopo la primavera e comunque erano perfettamente rustiche in Inghilterra, Germania e una buona parte dell’Europa Centrale. Quando Lady Dorothy Hanbury, dopo la guerra, venne ad abitare alla Mortola piantò i rosai Alberic Barber e Laure Davoust, che oggi sono dei magnifici esemplari. Nella maggior parte dei vecchi giardini si piantava con l’intento di far sì che vi fossero delle fioriture nei mesi invernali e ad inizio primavera. Gli ibridi di rosa Tea per il fiore reciso erano molto popolari e le serre della Riviera traboccavano di rosa “Safrano” e “Marie Van Hutte”, i cui fiori venivano spediti ai mercati del Nord Europa grazie all’espandersi della rete ferroviaria. Il piu grande rosaicoltore di quei tempi era Gilbert Nabonnand, che si stabilì con il suo vivaio a Golfe-Juan nel 1864. Egli creò un gran numero di nuove varietà dal 1870 fino al 1885, anno in cui si ritirò dall’attività. Il suo lavoro fu continuato dai suoi due figli Paul e Clement, i quali crearono molti nuovi ibridi: si stima che erano circa 12 nuove introduzioni per anno, ciò spiega come alcuni dei loro ibridi siano ancora coltivati nei nostri giardini, e portano il nome dei frequentatori internazionali della Riviera, e di personaggi femminili della stagione invernale della Costa Azzurra, come “Reine Olga de Wurtemberg”, “Lady Waterlow” e “General Schablikine”, tutti ampiamente coltivati oggi. Migliore tra tutte, fiorita al Giardini Hanbury per più mesi, è la magnifica Noisette “Noella Nabonnand”, con eleganti fiori che raggiungono i 15 cm di diametro, una dimensione ragguardevole anche se paragonata ai recenti ibridi. I petali sono di un brillante color porpora e cremisi con rovescio assai più pallido. Il profumo è intenso. Gilbert Nabonnand disegnava giardini e disegnò il secondo giardino di Lord Brougham al Château Eléanore, a Cannes, con così tanti rosai che divenne famoso per gli ibridi di Tea e ibridi di rosa Perpetua, con più di 200 varietà e migliaia di arbusti. Fu al Château Eléanore che fiorì per la prima volta la Rosa Gigantea sulla Riviera nell’aprile 1898. Lord Brougham la considerava la rosa più desiderabile e di gran lunga la più bella a fiori semplici mai vista. Il capo giardiniere di Brougham, Mr Busby, creò l’ibrido piu famoso, “La Follette”, commercializzato dal 1910. Essa ricopre con gran vigore la topia ai Giardini Hanbury; e sebbene fiorisca una volta sola la durate è di parecchie settimane, fino a 3 mesi negli anni più favorevoli, iniziando a febbraio. Questa è forse la più caratteristica delle rose delle Riviera. Il suo vigore si abbina tradizionalmente a vecchi olivi “Taggiasca”. Gli abbinamenti più spettacolari li ho visti a Boccanegra, ma ne possiamo anche ammirare alcuni nel giardino di William Waterfield, a Clos du Peyronnet, ed in altri vecchi giardini creati da Inglesi. La bellezza dei fiori della Rosa Gigantea spinse i fratelli Nabonnand a creare nuovi ibridi durante gli anni 20. La maggior parte di essi è scomparsa ma rimangono due bellissime cultivar che si possono trovare dai vivaisti e sono: ”Emanuela de Mouchy“ a fiori doppi color rosa argentato, introdotta nel 1922, e la rosa “Senateur Amic”, color rosa scuro, introdotta nel 1924. La forma a colore rosa della Rosa Brunonii conosciuta come Rosa Brunonii ”La Mortola” fu portata in Inghilterra da uno studente dai Giardini di Kew che lavorò nei Giardini Hanbury. Fu poi commercializzata negli anni ‘30 da un vivaista inglese, Edward Bunyard, che era un famoso frutticoltore. Graham Stuart Thomas decantò la bellezza di questa rosa tanto che negli anni ‘60 divenne famosissima. Questa varieta “La Mortola” presenta delle grandi foglie verde lucido, e fiori particolarmente grandi, inoltre le foglie nuove tendono al grigio, ed è un rampicante vigoroso per i giardini a clima mite. Gli Hanbury hanno anche introdotto un ibrido tra rosa Banksiae e rosa gigantea, a fiore bianco, che ancora oggi vive nel giardino privato di Carolyn Hanbury e in alcuni giardini Rivieraschi. Questa varietà non è mai stata accuratamente descritta e neppure nomenclata. Essa presenta dei fiori bianchi semplici di 7-8 cm di diametro portati in racemi di media grandezza. Ai Giardini Hanbury è presente anche la Rosa laevigata. Ci sono alcuni vecchi esemplari di questa specie cinese che sono sopravvissuti ad anni di trascuratezza all’inizio dello scorso secolo. Essi si trovano sulle rive a levante del Palazzo, in una zona in cui quasi 50 anni fa furono piantati anche Acer palmatum e ciliegi da fiore. I grandi fiori bianchi della rosa laevigata sono tra i più belli nelle rose selvatiche, e la loro bellezza è sottolineata da grandi cerchi di stami gialli e lucide foglie sempreverdi. Esiste un ibrido a fiori rosa della rosa laevigata che si chiama “anemonenrose”, che è stata piantata lungo la scaletta che collega il Palazzo con il giardino formale di fronte. Qui c’è anche il suo sport, color rosa scuro, “Ramona” identica alla precedente salvo il colore. Queste due bellezze non hanno la vigoria della loro parente Rosa laevigata. In verita il loro portamento è piuttosto rado e sguarnito di foglie, ma in primavera non si nota perché è ricoperto dai grandi fiori rosa. La fama dei Giardini Hanbury non è data dalle rose a cespuglio; le Tea, gli ibridi di Tea, le Rugose, e gli ibridi di Moscata che offrono tanto piacere e soddisfazione a chi crea ed a chi possiede giardini nella Riviera. Sono inoltre poco rappresentate le varietà create dal più grande ibridatore italiano, Domenico Aicardi, di San Remo. La piu grande azienda di ibridazione francese, quella della famiglia Meilland, si sviluppò ad Antibes per molti anni e continuò a produrre bellissime rose rampicanti nella moderna Azienda di Le Luc. Negli ultimi anni è stato creato un gran numero di rosai perfetti per piccoli giardini nel clima Mediterraneo, con fiori grandi e assai profumati, compatti e quasi sempre in fiore. Suggerisco in modo particolare “Cesar”, “Looping”, “Michka,” Pierre de Ronsard”, “Polka 91,” e “Sorbe,” ma nessuna di queste è veramente una rosa storica della Riviera, almeno per ora. Forse, quando qualcuno scriverà tra 100 anni un articolo per questo notiziario, descriverà queste meraviglie come le più belle vecchie varietà di rosai sarmentosi del loro tempo. Nel frattempo apprezziamo e siamo riconoscenti per le cultivar presenti, che sono state uno dei più grandi doni che i Giardini Hanbury abbiano fatto a tanti giardini della Riviera. ________ Quest-Ritson è autore della “Grande Enciclopedia illustrata delle Rose” (de Agostini) ha vinto il premio Grinzane nel 2006, ha inoltre scritto “Climbing Roses of the World” (timber Press 2003) che elenca e descrive piu di 1600 rosai rampicanti.