L’idea di dedicare una giornata al ricordo della figura e dell’opera di Lodovico Winter è germogliata un pomeriggio di febbraio a casa di Liliana ed Italo Muratore, sorseggiando un the.
Eravamo un gruppo di “Amici dei Giardini Hanbury” e al tempo stesso quasi tutti soci di “Amitié Sans Frontières” di Bordighera di cui io sono al momento la Presidente.
Mi parve subito che sarebbe stato bello e importante riunire le energie ed organizzare insieme l’evento.
C’era tra noi l’ing. Giuseppe Bessone, grande conoscitore e cultore appassionato di Bordighera e della sua storia materiale ed artistica, che si mostrò entusiasta per la proposta che avrebbe necessariamente acceso interesse oltre che sulla figura di Winter e sul giardino che gli Hanbury affidarono alle sue esperte cure anche su Bordighera che divenne in seguito la sua residenza d’elezione ed il centro operativo del suo fare.
Quanto a me, io mi sentii emotivamente coinvolta perché il mio defunto marito era un pronipote, discendente diretto quindi di Lodovico, e di questa importante figura sovente avevo sentito narrare le gesta in famiglia. Tuttora il suo ritratto ( quello che compare sull’invito della manifestazione) è appeso in casa, quella che fu la sua casa, e con lo sguardo osserva e controlla i mutamenti apportati dallo scorrere del tempo al paesaggio di questa ultima propaggine del ponente ligure e alla tanto amata Bordighera. Il paesaggio delle “sue” palme oggi minacciato da un coleottero venuto dal Nord Africa, il Punteruolo Rosso, che fa strage proprio delle grandi Palme che Winter ha diffuso nella Riviera dei Fiori e sulla Costa Azzurra.
Mia suocera, sua nipote, aveva per alcuni anni, dopo l’ultima guerra, proseguito l’opera del nonno nella conduzione del vivaio situato ove ora sorge il Giardino comunale dell’Arzilia dedicato a Winter a Bordighera. Questo giardino ha conosciuto poi molti anni di abbandono ed ora pare voler riprendere nuovamente vita, almeno così si spera e questa iniziativa può costituire un ulteriore incentivo.
Ci parve così, in quel giorno di febbraio, che un degno ricordo dovesse necessariamente coinvolgere sia i Giardini Hanbury che lo videro, ancor giovane, messo alla prova come botanico e giardiniere nell’opera che si direbbe oggi di Architetto di Giardini e che egli egregiamente superò, che la sua patria d’elezione, Bordighera, per la quale rinunciò alla cittadinanza natale di Heidelberg.
E così fu naturale la partecipazione dell’ associazione “ Amité Sans Frontières” all’ organizzazione dell’ evento.
Non sarebbe stato possibile escludere Bordighera in quanto Lodovico Winter non solo ne fece la dimora d’elezione ma con la sua opera e le molteplici iniziative che ivi creò contribuì in modo significativo al suo sviluppo economico, formando giardinieri di cui resta testimonianza nelle ancora attive aziende Pallanca ed Allavena, e generò opportunità di lavoro per uomini e donne determinandone il conseguente miglioramento delle condizioni di vita. Ma non solo a questo limitò il proprio operare in favore della popolazione che amava. Fu infatti sollecito nel rispondere all’appello lanciato dal parroco padre Viale divenendo unitamente al barone Von Kleudgen finanziatore e promotore di un’opera che ancor vive in Bordighera: “la Casa dove i poveri avranno un pane. I raminghi un letto e i vecchi impotenti un asilo sicuro, la Casa di Provvidenza” un’ istituzione che ancora oggi vive.
Le ragioni sopra espresse sono quelle che ci hanno determinato a far sì che la “Giornata Winter” potesse svolgersi in ambedue i luoghi che in vita lo avevano visto protagonista , coronata da un momento conviviale nella splendida sede della “Fondazione Terruzzi -Villa della Regina” a Bordighera per poi concludere la giornata con la presenza del Sindaco Pallanca al giardino dell’ Arziglia.