di Elena Zappa, Stefano Ferrari, Mauro Giorgio Mariotti

Il restauro del roseto dei GBH ha avuto inizio nel 2009, e dal punto di vista economico è stato supportato da un finanziamento del MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) per la diffusione della cultura scientifica.

Il progetto si è sviluppato in tre fasi:

  • ricerche storiche sulle liste delle piante coltivate in giardino (Cronemeyer, 1889; Dinter, 1897; Berger, 1912; Ercoli & Lorenzi, 1938; Campodonico et al., 1996) e su documenti storici (Zappa, 2011)
  • verifica delle rose presenti in giardino e individuazione di cultivar da reintrodurre
  • ricerca di antiche varietà da reintrodurre da collezioni specializzate.

I temi sviluppati nell’organizzazione della collezione sono:

  • gli aspetti storici dei Giardini Botanici Hanbury
  • il legame dei Giardini con la floricoltura della Riviera di Ponente: una collezione di rose Tea coltivate in Liguria per il mercato del fiore reciso alla fine del 19˚ secolo;
  • le rose della tradizione della Riviera di Ponente, una collezione di rose ottenute dagli ibridatori liguri Domenico Aicardi e Quinto Mansuino;
  • i gruppi principali del genere Rosa;
  • una collezione di Rose cinesi, in ragione delle relazioni tra Thomas Hanbury e la Cina.

Questi temi sono spiegati su pannelli che saranno collocati nel Roseto.

Il Roseto è localizzato nella Piana, nell’area dove storicamente erano coltivate le rose. Prendendo spunto da alcune pergole esistenti al tempo di Thomas, lungo il viale che attraversa il Roseto è stata realizzata una nuova pergola, sulla quale sono coltivati diverse varietà di glicini, per ombreggiare e proteggere le rose piantate sul lato opposto.

La maggior parte delle nuove rose sono state ottenute utilizzando come portainnesto R. ‘Indica Major’, che costituisce il portainnesto più adatto alle condizioni ambientali di quest’area.

Ricerche storiche

Le prime rose vennero introdotte da Thomas Hanbury alla Mortola dal giardino dei genitori a Clapham Common in Inghilterra. Altre rose vennero acquistate in altri paesi. Nell’Archivio Hanbury sono custoditi documenti che testimoniano che alcune erano state acquistate a Sanremo dal vivaio di J. Pin e G. Gullino (1878), e altre dal Vivaio Nabonnand di Golf Juan in Francia (1877, 1893, 1896). e dal Vivaio di Dieck a Zöschen in Germania nel 1898 (GBH, AH Quietanze di piante e semi e di lavori per il giardino/Accounts for plants and seeds and for garden works, 1877-1906, busta 62, fasc. 345).

Ulteriori informazioni riguardanti l’introduzione delle rose sono registrate nel volume “Orders to gardeners” (IISL, AH, Orders to gardeners 1869 to 1884/ Istruzioni ai giardinieri dal 1869 al 1884, 1869-1894, busta 11, fasc. 105). Nel mese di dicembre 1874 TH ordino’ 3000 piante di rose dai Vivai Nabonnand : nella nota 241 del 12 dicembre 1874 leggiamo “Rose. Si autorizza l’acquisto di 3000 rose da Nabonnand”.

Nel manoscritto Sowing & Planting (IISL, AH, reg. 109, Sowing & Planting, vol.3/Semi e piante vol.3, 1884-1888) è registrato nel 1893 l’acquisto di 57 cultivar di rose, la maggior parte delle quali ottenute da Gilbert Nabonnand, ma anche da altri ibridatori: “1893 20th February, from Nabonnand Golfe Juan Plants” (Zappa, 2011).

Nei primi due cataloghi delle piante della Mortola (1889 e 1897) le sole varietà di rose menzionate accanto alle specie botaniche sono R. × borboniana e R. × noisettiana, entrambe della prima metà del 18˚ secolo. Nel successivo catalogo del 1912 sono citate alcune varietà introdotte solo alcuni anni prima dalla Germania come R. × anemonoides e R. ‘Crimson Rambler’, quest’ultima coltivata in Giappone, introdotta in coltivazione in Europa nel 1878 e commercializzata nel 1893. Nel catalogo del 1937 sono citate numerose varietà, ma sappiamo dai nostri archivi che alcune di esse erano già presenti nel giardino di Thomas.

La rosa più diffusa in Giardino è senza dubbio Rosa banksiae f. lutescens con fiori singoli gialli: è originaria delle regioni di Yunnan and Shanxi (Cina occidentale).

Tra le rose più antiche del giardino vi è ‘La Follette’, un ibrido di Rosa gigantea scoperto nel giardino di Lord Brougham vicino a Cannes in Costa Azzurra dal suo capo-giardiniere Busby e introdotta in coltivazione nel 1910.

Uno splendido esemplare di questa rosa rampicante cresce sulla Pergola.

Un’altra rosa che dobbiamo menzionare è Rosa brunonii ‘La Mortola’: questa cultivar della R. brunonii è stata rinvenuta per la prima volta in Giardino, e qui fiorisce in modo spettacolare: è una rosa rampicante molto vigorosa e cresce fino a 10 metri, sui muri e sugli alberi.

Ringraziamo P. G. Campodonico, precedente direttore dei Giardini Botanici Hanbury, che ha contribuito alle fasi iniziali del progetto e Ch. Quest-Ritson, esperto di rose e di giardini, per i suoi consigli.

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Bibliografia

Berger A., 1912. Hortus Mortolensis. Enumeratio Plantarum in Horto Mortolensi Cultarum. West, Newman and Co., Hatton Garden, London.

Campodonico P.G., Orsino F., Cerkvenik C., 1996. Enumeratio Plantarum in Horto Mortolensi cultarum. Alphabetical Catalogue of Plant growing in Hanbury Botanical Gardens. Microart’s, Recco.

Cronemeyer G., 1889. Sistematic Catalogue of Plants growing in the open air in the Garden of Thomas Hanbury F.L.S. G.A. Koenig, Erfurt.

Dinter K., 1897. Alphabetical Catalogue of Plants growing in the open air in the Garden of Thomas Hanbury F.L.S. Waser Brothers, Genova.

Ercoli M. & Lorenzi M., 1938. La Mortola Garden. Hortus Mortolensis. Oxford University Press, London.

Zappa E., 2011. Spunti dalle fonti per lo studio delle dinamiche di sviluppo dei Giardini, in F. De Cupis e E. Ragusa (a cura di), La Mortola e Thomas Hanbury, Atti della Giornata di studio del 23 novembre 2007, Torino 2011, pp.125 – 140.